Un rigore dato poi tolto, un gol assegnato poi annullato. Un Milan sedotto e poi abbandonato, quello che vuole approfittare del pareggio dell'Inter a Salerno e si deve accontentare dello 0-0 casalingo con l'Empoli. È un monologo rossonero, alla Scala del calcio, ma manca l'acuto che vale la vittoria. In partenza, Pioli sceglie il turnover e schiera in avvio con Saelemaekers, Pobega e Rebic in trequarti a ridosso di Origi, con Thiaw in difesa al posto di Kjaer. Cinque le novità in campo, tre quelle di rilievo in panchina. Giroud, Diaz e Leao seduti uno accanto all'altro ma con il sorriso più grande per il lusitano, che nelle ultime ore sembra aver ricevuto un assist dal Lilla nella partita del rinnovo. E se la stampa portoghese assicura che il club francese dovrebbe farsi carico del pagamento del debito con lo Sporting Lisbona, prima dell'inizio era stato lo stesso diesse Massara a parlare: "Ci sono complessità, le stiamo affrontando, nella speranza di trovare una soluzione entro fine campionato". L'Empoli si abbassa e su un nuovo traversone Ebuehi salta scomposto, toccando apparentemente con un braccio che però il Var nega. Rigore dato e tolto, poi l'occasione migliore sul destro di Florenzi: destro schiacciato che rimbalza sul palo esterno, con Perisan comunque piazzato. Ci vogliono, invece, Luperto prima e De Winter poi a dire di no al tiro di Saelemakers e alla respinta da due passi di Giroud. L'Empoli si salva ancora grazie a Perisan, provvidenziale in uscita bassa su Diaz sul tacco di Giroud che lo mette davanti alla porta. San Siro esplode a un minuto dal termine, quando Giroud anticipa De Winter su cross di Florenzi e la mette dentro, usando però il braccio: gol annullato e risultato che resta sullo 0-0. E che non cambia neanche nell'assalto finale durante il maxi recupero. Ecco le parole di Stefano Pioli: “Non è il risultato che volevamo, un po' di rimpianto ce lo abbiamo per il primo tempo. Abbiamo giocato con grande intensità senza concedere niente - ha spiegato il tecnico a fine gara -. Oggi la palla non voleva entrare, vedo una squadra in salute. Risultato negativo, ma non la prestazione. Le occasioni le abbiamo create, nel primo tempo dovevamo riempire meglio l'area. Quando non arriva la vittoria vuol dire che qualcosa è mancato. Sono dispiaciuto per stasera, ma stiamo tornando ai nostri livelli". La gara con l'Empoli ha confermato che le riserve non solo all'altezza dei titolari, soprattutto in attacco. "Il giudizio poteva essere diverso se Rebic avesse segnato nel primo tempo, se Origi avesse segnato col tacco con un po' più di fortuna... - ha spiegato Pioli ai microfoni di Sky Sport - De Ketelaere fa tutto quello che deve fare in allenamento per convincermi; lavora quanto e come i suoi compagni. Poi avevo già cambiato tanto e non volevo esagerare. Tutti avete detto 'finalmente i tre centrocampisti' e oggi... Le scelte si fanno. Charles si deve far trovare pronto e si allena molto bene: è un ragazzo maturo. Poi faccio le mie scelte". Pioli preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno . "Era tanto che non giocavamo con questa intensità, compattezza e voglia di non far giocare gli avversari. Sono dispiaciuto, siamo il Milan, ma da allenatore secondo me stiamo tornando ai nostri livelli. Possiamo far meglio. Il nostro gioco sta migliorando".
Successo convincente di Lorenzo Musetti su un Hugo Gaston non in gran giornata. L. Musetti-Gaston 6-2 6-3 Ci voleva. Ci si possono mettere dei però, resta il fatto che ci voleva. Parliamo della vittoria di Lorenzo Musetti, L’azzurro ha dominato il primo set sulla terra rossa marocchina, ma nella seconda frazione ha accusato un fastidio agli adduttori della gamba destra. Il toscano ha chiamato un medical time-out e una volta tornato in campo ha piazzato un micidiale break che lo ha spinto verso il successo. Dopo cinque sconfitte consecutive, ritorna al successo. Non è una vittoria scacciacrisi, ma è importante per il morale. Lorenzo Musetti, dopo cinque sconfitte consecutive, ritrova il gusto del successo nel massimo circuito internazionale e l’ha fatto nel secondo turno dell’ATP250 di Marrakech. Sulla terra rossa marocchina, il toscano è riuscito a porre fine alla serie negativa, battendo con il punteggio di 6-2 6-3 il francese Hugo Gaston (n.104 del ranking). Periodi che capitano e dai quali è importante uscire in fretta perché si crea inevitabilmente un circolo vizioso di sfiducia e sconfitte. I citati “però” riguardano l’avversario battuto 6-2 6-3 in 78 minuti, Hugo Gaston, a volte capace di confondere le idee al più quotato contendente, mentre altre volte si confonde da solo. Il 173 cm francese non era in una delle sue giornate più ispirate, insomma, ma questo nulla toglie all’importanza del risultato ottenuto dal classe 2002 di Carrara che ha anche preoccupato (perché quando gira male, spesso gira male tutto) chiedendo l’intervento del fisio per un problema alla coscia destra, apparso in ogni caso sotto controllo. WARM-UP – Il Centrale riapre alle 15.45 locali per il numero 1 del tabellone. “Riapre” perché nella giornata di mercoledì nessun incontro era stato programmato su quel campo. Per meglio dire, ci avevano anche provato ma, riportano alcuni media tra cui l’Équipe, i tennisti – Daniel Evans in testa – si erano rifiutati di giocarci perché pericoloso. È la terza sfida tra Musetti e Gaston dopo quella vinta da Hugo al secondo turno di qualificazioni a Bercy 2021 e pareggiata da Lorenzo nel giro di una decina di giorni alle Next Gen Finals. Entrambe terminate al set decisivo, per l’ATP vale solo la seconda nel conteggio degli head-to-head. PRIMO SET – Quattro giochi costellati di errori di entrambe le marche, c’è anche un innocuo scambio di break. Gaston sale 40-0 nel quinto game, poi regala, mette in corridoio un dritto a campo spalancato e allora Musetti pianta l’inside-out tornando avanti. Tra quel colpo e un avversario ancora non centratissimo, Lorenzo trova la tranquillità necessaria per aggiustare il mirino, strappa applausi con una delicata demi-volée e, confermato break, dilaga fino al 6-2.
il Real strapazza il Barcellona e vola in finale. Benzema scatenato Il Real Madrid di Carlo Ancelotti si impone nettamente al Campo Nou nella semifinale di ritorno della Coppa del Re. Dopo lo 0-1 blaugrana del Bernabéu, il Real Madrid ribalta con un nettissimo 0-4 il Barcellona nella semifinale di ritorno della Coppa del Re al Camp Nou. Junior Vinicius apre i conti a fine primo tempo, in contropiede dopo un grande intervento di Courtois su Lewandowski. Poi Benzema si scatena nella ripresa con una tripletta. Fa festa mister Carlo Ancelotti si guadagna così la finale con l'Osasuna a maggio. Il Barcellona recrimina per un rigore netto non concesso per un tocco col braccio di Alaba in area blaugrana. BARCELLONA-REAL MADRID 0-4 Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Koundé, Araujo, Marcos Alonso (66' Eric Garcia), Balde; Kessié (66' Fati), Busquets, Sergi Roberto; Raphinha (66' Ferran Torrs), Lewandowski, Gavi. All.: Xavi. Real Madrid (4-3-3): Courtois; Carvajal, Eder Militão, Alaba, Camavinga; Valverde, Kroos, Modric (87' Tchouaméni); Rodrygo, Benzema (89' Nacho Fernandez), Junior Vinicius (74' Rodrygo). All.: Ancelotti. Gol: 45'+1 Junior Vinicius (R), 50', 59' rig. e 81' Benzema (R). Ecco le parole dell’allenatore di BLANCOS: Primo, sono orgoglioso di aver visto una partita come questa; per tutti noi che lavoriamo per voi. Secondo, vi ho mentito: non era una finale, ma una semifinale. La finale dobbiamo ancora giocarla. E terzo, sentite: domani giorno di riposo". Boato generale nello spogliatoio. The Dream? No, The King. Due triplette di fila per Benzema, contratto in scadenza col Real: cosa succede L'allentore italiano quindi ha deciso di premiare la squadra con un giorno di riposo dopo l'importante vittoria nel Clasico. Grande protagonista della partita è stato Karim Benzema, che dopo la tripletta in sette minuti contro il Valladolid in campionato ha fatto altre tre reti contro il Barça nel giro di mezz'ora. Dopo la brutta sconfitta del Barca, xavi ha detto la sua: Quando il calcio è così equilibrato, bisogna sfruttare i momenti. Non l'abbiamo fatto noi nel primo tempo e loro nel secondo. Sono stati superiori, senza scuse. È una sconfitta difficile da digerire". Come spiega un cambiamento così radicale dalla prima alla seconda parte? "Il secondo gol ci penalizza molto. Anche il rigore... i dettagli. Non abbiamo sfruttato i nostri momenti e, come ho detto in conferenza stampa, il Real Madrid era ancora favorito. Sono i campioni della Champions League, una grande squadra". Fa più male perdere o il modo in cui è arrivata la sconfitta? "Il come no, perché abbiamo gareggiato fino alla fine. Nella prima parte siamo stati molto bravi, ma è quello che ho detto, il calcio sono momenti e non ne approfittiamo". È normale finire un Clásico così caldo, con così tanti tafferugli? "Beh, l'impotenza di non giocare la finale... è normale. Ma chiediamo al Real Madrid calma e rispetto".
La squadra di Baroni passa in casa contro il Lecce grazie al rigore realizzato da Ciccio Caputo che arriva a soli 2 goal stagionali. Tra i migliori nella squadra di Zanetti c’è sicuramente Francesco Caputo molto freddo dal dischetto e decisivo per la vittoria dell’Empoli. portiere del Lecce: Falcone, ha impedito che il risultato potesse essere molto più ampio con grandissimi interventi decisici per tenere in partita i suoi fino alla fine della partita. Però il migliore dell’Empoli è sicuramente Fabiano Parisi che sulla fascia sinistra è riuscito a seminare tutto procurando anche un rigore. Tra i peggiori c’è sicuramente Hiulmajd e Roberto Piccoli. La vittoria è importante per il nostro percorso, non possiamo pensare di farlo senza difficoltà, con un percorso netto. La bravura è vincere le partite che dobbiamo vincere, cioè gli scontri diretti. Ritardo? Ho abituato la mia squadra a non prendersi nessun tipo di alibi, giocare un'ora dopo non è certo un problema, se lo è c'è qualche difficoltà. Hanno fatto una grande prestazione al di là della variabile." Inoltre, si è espresso anche su Baldanzi, Parisi e Fazzini:" Sono un punto di forza. Come società abbiamo il coraggio di buttarli dentro e fare un campionato importante con tanti ragazzi giovani e italiani che saranno il futuro del nostro calcio" Ultima partita della giornata tra Sassuolo-Torino 1-1…. Apre Pinamonti e pareggia i conti Sanabria “Bicchiere mezzo pieno per la prestazione, mezzo vuoto per il risultato. Siamo andati in vantaggio e poi abbiamo concesso poco fino al pareggio. Buona partita da parte di entrambe, ma rispetto all'andata siamo migliorati. Un peccato per il gol giustamente annullato, abbiamo abbassato la voglia di fare il secondo. Siamo rientrati in campo bene ed è stato un peccato dopo il gol loro che ci ha portato a 10' minuti di blackout. Alla fine il risultato è giusto, quello che conta è migliorare. La mia squadra è andata in gol in un momento positivo del Torino, ma se vai in vantaggio e fai una partita propositiva ti rimane l'amaro se pareggi. Ripeto che il risultato è giusto".
A 15 giorni dai quarti di finale, il Milan di Stefano Pioli sbancano al Maradona con un risultato clamoroso. un Milan stellare cala il poker al Maradona grazie alla doppietta di Leao che si prende la sua rivincita sulle critiche fatte in questi giorni e grazie ai goal di Díaz e Salemekers. Dall’inizio alla fine c’è stata solo una squadra in campo: quella di Stefano Pioli. Napoli che senza il suo attaccante da ben 23 goal, sembra stanco fisicamente e mentalmente. la squadra di Spalletti non ha mai creato pericoli nella porta di Magic Magnanin, non solo per l’assenza di Oshimen. Inzia la partita con un assist spettacolare alla Messi da parte di Brahim Díaz che con un passaggio filtrante manda in porta Rafael Leao che sblocca il risultato sul 0-1 da parte del Milan. pochi minuti dopo dei rimpalli nell’area del Napoli con un tiro di Brahim Díaz fa 0-2. nei minuti di recupero del primo tempo Zielinsky prova ad impesierire Maignan. dopo ben 11 minuti della ripresa Leao con una fantastica azione, tira di sinistro e mette all’incrocio chiudendo la partita sullo 0-3. al 67^ Saleemerkes Dribla tutta la difesa napoletana e cala il poker per il diavolo. Per il Napoli c'è solo uno spunto di Raspadori che si esaurisce con un tiro che termina sul fondo. I tifosi sostengono la squadra ma contestano nel finale pesantemente con ripetuti cori ostili il presidente De Laurentiis. Il disaccordo con la società riguarda i prezzi dei biglietti delle partite, sia di campionato che di Champions League, ritenuti eccessivi. E poi c'è il problema del divieto di portare nello stadio bandiere e altri oggetti per il tifo, che però riguarda i responsabili dell'ordine pubblico e non il Calcio Napoli. In ogni caso il solco tra società e tifosi si fa sempre più profondo, proprio alla vigilia della doppia sfida di Champions con un avversario che ha dettato legge al 'Maradona'.