L’Inter parte molto motivata, nonostante il doppio vantaggio guadagnato nella partita d’andata, i neroazzurri pressano alto e cercano di non fare fare le solite trame al Benfica. Ed in fatti al 14′ è proprio l’Inter a passare in vantaggio: Barella stoppa il pallone in area di rigore, si gira e insacca la palla nell’angolino alto alla destra del portiere ospite. L’Inter avrebbe anche segnato il 2-0 con Lautaro, ma l’arbitro ha ravvisato una spinta dell’attaccante argentino, annullando il gol. Gol che arriva al 38′ ma questa volta per gli ospiti: Rafa Silva è libero di mettere un bel cross dalla destra e Aursnes colpisce forte di testa mettendo alle spalle di Onana il pallone e portando in parità il punteggio, ma ancora doppio vantaggio per l’Inter nel doppio confronto. Lautaro e Correa spingono l’Inter in semifinale Nel secondo tempo il Benfica cerca di tenere l’Inter nella propria metà campo. Tanto possesso palla, ma senza creare davvero ami qualche grande occasione, così che in contropiede Dimarco la mette in mezzo e Lautaro Martinez non può far altro ceh metterla in rete. Giro di cambi al 76′ e a Correa bastano esattamente 2 minuti per timbrare il cartellino dei marcatori, portando il risultato sul 3-1. Nel finale di gara pima il palo di Neres, poi il 3-2 di Antonio Silva. Arriva anche il gol del pareggio nel finale grazie a Musa L’Inter approda in semifinale di Champions League dopo 13 anni ed affronterà il Milan. Simone Inzaghi si gode il raggiungimento di un traguardo straordinario, dopo aver eliminato il Benfica ai quarti di Champions League e aver raggiunto il Milan in semifinale: "C'è grande felicità, è una serata importante per tutta l'Inter - le parole del tecnico dell'Inter a Prime Video -. Abbiamo fatto una grande partita e meritato nel doppio confronto con una squadra di qualità, che aveva perso solo 2 partite prima di incontrarci. È una semifinale ampiamente meritata, era un sogno ma adesso ci siamo e la vivremo alla grande. Sono felice per i ragazzi, per il cammino fatto. Siamo partiti da un girone difficilissimo, ma siamo stati bravi, uniti insieme ai nostri tifosi, anche questa sera straordinari. Riviviamo serate che mancavano da tanti anni a questa squadra".
Il Milan pareggia 1-1 con il Napoli nel ritorno dei quarti di Champions League e si qualifica per le semifinali a distanza di 16 anni dall'ultima volta grazie all'1-0 di San Siro. Come a Milano gli azzurri partono forte, ma il Milan è letale quando riesce ad azionare Leao. Al 21' Mario Rui stende il portoghese appena dentro l'area, sul dischetto va Giroud che si fa respingere il tiro da Meret. Qualche minuto dopo il portiere vince ancora il duello con il francese, respingendo con i piedi una sua conclusione ravvicinata. Al 43' Leao si fa 70 metri palla al piede, salta Di Lorenzo e Rrahmani e serve un pallone a centro area a Giroud che a porta vuota non sbaglia. Nella ripresa Maignan para un rigore a Kvaratskhelia e al 48' Osimhen segna il pareggio più amaro. Se anche l'Inter si qualificherà, sarà derby di Champions dopo 18 anni. Pioli a Sky: "Ecco la mossa che ho usato per bloccare Osimhen. Siamo soddisfatti ma il Napoli ha fatto una grande gara” Stefano Pioli ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky dopo Napoli-Milan: “E’ normale quando vivi queste serate sei la persona più felice del mondo. facciamo questo lavoro che ti dà queste gioie, siamo molto soddisfatti e contenti. E’ una grande soddisfazione per noi, il club ed anche per i tifosi che ci hanno aiutato nei momenti difficili. Se siamo qui è merito anche loro. Il napoli ha fatto una grande gara, il vantaggio che avevamo e la presenza di Osimhen ci ha fatto scegliere di difenderci più bassi. Ero sicuro giocasse Politano con Osimhen perchè mette quella palla filtrante. Theo sulla corsa se li mangia tutti. A differenza delle altre gare, abbiamo tenuto i due centrali di difesa più bloccati per avere superiorità numerica su Osimhen. Il primo tempo l'abbiamo sviluppato benissimo mentre nel secondo abbiamo gestito poco e male la palla avendo il doppio vantaggio. Krunic è un calciatore di un'intelligenza calcistica elevata"Ci ricordiamo benissimo la partita di Rio Ave, da cui è partito il nostro cammino europeo. Oggi ci davano tutti sfavoriti, ma ho un grande gruppo, il Napoli ha fatto una grande partita, ma la qualificazione è stata voluta e meritata. Sul derby con l'Inter in semifinale: "E’ probabile che sarà così visto il punteggio dell’andata, saranno altri due scontri difficilissimi ma noi non vogliamo fermarci“. E ancora: “L’1-0 dell’andata ci ha aiutato e allo stesso tempo frenato, per la presenza di Osimhen abbiamo scelto di rimanere un po’ più bassi e lasciare il pallino del gioco al Napoli. Nel secondo tempo dovevamo palleggiare meglio, ma tanti di noi non avevano nemmeno mai giocato una partita del genere. Il termine per i miei ragazzi è “enorme sacrificio”, siamo veramente contenti per i nostri tifosi che ci hanno sostenuto soprattutto quando le cose non andavano beme. Krunic ha delle letture di gioco che pochi hanno, è un giocatore importantissimo e sono contento che ora tutti se ne stiano accorgendo“. Giroud: "Un gol che per me molto speciale" "Il gol? Era molto speciale per me, ero frustrato per aver sbagliato il rigore. Era tanto tempo che non ne sbagliavo uno, ero molto deluso ma la cosa più importante è che sono rimasto in partita. Meret ha fatto ancora una bella parata di piede, ma non ho mai mollato e pensavo che avrei avuto un'altra occasione". Così Olivier Giroud, dai microfoni di Sky Sport, nel dopopartita di Napoli-Milan. "Rafa ha fatto tutto, io ero qua. Fantastico - dice ancora il bomber francese -. Ha fatto bene, una grande partita. Tutti insieme abbiamo mostrato un bello spirito di squadra. Adesso possiamo sognare". Ma ora il Mialn può vincere la Champions? "Tanta roba. È una cosa molto speciale. Adesso ci sono solo squadre fortissime - risponde Giroud -. Adesso recuperiamo in campionato, intanto festeggiamo insieme nello spogliatoio. Ora possiamo sognare ma è sempre difficile. Serenità e calma". In semifinale è appuntamento all'Inter? "Sì..., perché no. Sarebbe una bella semifinale. Ma credo che il Benfica non ha ancora detto la sua ultima parola".
Finisce con un pareggio per 1-1 il Monday Night della 30a giornata della Serie A 2022-2023 tra Fiorentina e Atalanta. Allo stadio Franchi una gara intensa e giocata su buoni ritmi da due squadre che non si risparmiano e cercano la vittoria fino alla fine. Questo pareggio mantiene intatte le posizioni di viola e nerazzurri: i toscani hanno fatto di più e forse meritavano il bottino pieno ma gli orobici per come si era messo il match non sono stati bravi a gestire il risultato per portarsi al quinto posto con l'Inter. La Fiorentina ha spinto per tutto il primo tempo, sfiorando il gol con Nico Gonzalez e Cabral, ma a trovare il gol è stata l'Atalanta poco dopo la mezz'ora: Mæhle è stato abile ad inserirsi centralmente e a battere Terracciano in uscita, firmando il suo terzo gol in campionato. Quella del danese è la rete numero 2500 dell'Atalanta in Serie A e solo Stefan Posch, con quattro, fatto meglio tra i difensori nel periodo nei top-5 tornei europei. La Viola dopo lo svantaggio ha faticato a trovare la reazione ed è riuscita a fare gol su calcio di rigore all'inizio della ripresa. Il gol di Maehle con un tocco sull’uscita del portiere avversario. L'arbitro Guida ha giudicato l'intervento di Toloi con il braccio punibile con il penalty dopo aver rivisto l'episodio al VAR e dagli undici metri si è portato Arthur Cabral, che ha spiazzato Sportiello e ha rimesso tutto in equilibrio. La squadra di Vincenzo Italiano ci ha provato di più anche nella fase finale, con l'Atlanta che ha faticato a trovare occasioni per far male, ma Sportiello si è fatto notare con diversi interventi che sono riusciti ad evitare la sconfitta alla Dea. È un post-partita decisamente infuocato quello andato in scena ieri sera al "Franchi" al termine della gara fra Fiorentina e Atalanta. È iniziato tutto con Gasperini che, nell’uscire dal campo, ha ‘sfidato’ la curva Fiesole facendo il gesto dei soldi. Il riferimento è ovviamente al rigore concesso alla Fiorentina durante la gara e considerato generoso dal tecnico di Grugliasco. Una situazione degenerata nel tunnel, dove sono volate parole grosse fra l’allenatore nerazzurro, che avrebbe apostrofato la dirigenza gigliata in maniera offensiva. Un racconto dettagliato lo fa La Stampa, che ha potuto visionare il referto degli ispettori federali. “Sulle scale che dal piano spogliatoio della Fiorentina portano al piano spogliatoio il ds della Fiorentina, Daniele Pradè, circondato da tesserati della Fiorentina che cercavano di riportarlo nei propri spogliatoi, urlava nei confronti dell’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini. Contestualmente, al piano dello spogliatoio dell’Atalanta, si sentivano le urla dell’allenatore Gasperini nei confronti del dirigente Pradè, il cui contenuto non veniva percepito a causa del sovrapporsi delle urla dei tanti tesserati presenti”.
L'Inter, dopo l'exploit in Champions League con il Benfica, rimedia un'altra sconfitta in campionato. La compagine di Simone Inzaghi perde 0-1 in casa col Monza. Si tratta dell'undicesimo ko per i nerazzurri. Un gol dell'ex Luca Caldirola condanna la Beneamata. Ora la testa è solo alla sfida contro il Benfica di mercoledì prossimo, valida per la semifinale di Champions. Dopo un primo tempo avaro di emozioni, il Monza riesce a centrare il colpaccio grazie a Caldirola che insacca di testa su calcio d'angolo. Nel finale Dzeko sfiora il pari con un colpo di testa. I nerazzurri sono per ora quinti, fuori dalla Champions League, a meno due punti dal Milan e dalla Roma. I giallorossi hanno però una partita in meno, quella che giocheranno contro l'Udinese. Il Monza, invece, sale a 38 punti. Inter (3-5-2): Onana; Darmian (81’ Dzeko), de Vrij (51’ Acerbi), Bastoni; Dumfries, Barella, Asllani (71’ Brozovic), Mkhitaryan (71’ Calhanoglu), Gosens; Correa (71’ Lautaro), Lukaku. A disposizione: Handanovic, Cordaz, Bellanova, Dimarco, D'Ambrosio, Zanotti, Gagliardini, Carboni. Allenatore Simone Inzaghi. Monza (3-4-2-1): Di Gregorio; Izzo (85’ Marlon), P. Marì, Caldirola; Ciurria, Pessina, Rovella (59’ Machin), Carlos Augusto; Colpani (59’ Birindelli), Sensi (29’ Caprari); Mota Carvalho (85’ Valoti). A disposizione: Cragno, Sorrentino, Donati, Antov, Barberis, Carboni, D'Alessandro, Vignato, Gytkjaer, Petagna. Allenatore Raffaele Palladino. Marcatore: 78’ Caldirola. Arbitro: Pairetto. Assistenti: Vecchi - M. Rossi. Quarto ufficiale: Rutella. VAR: Valeri. Assistente VAR: Paganessi. Inzaghi, nel post partita di Inter TV, è l’unico che si è presentato dopo l’ennesima figuraccia contro il Monza. L’allenatore prova a giustificare il nuovo disastro sportivo di stasera. IL COMMENTO DEL TECNICO – Simone Inzaghi parla al termine di Inter-Monza: «Nel primo tempo la squadra ha fatto una buona gara, col neo di non aver fatto gol. Poi nel secondo tempo siamo entrati in campo, ci siamo innervositi un pochettino e abbiamo perso le distanze, perché la squadra ha tanta voglia di ritrovare questa vittoria che sta mancando da tempo. Sorprenderli in profondità non era difficilissimo, perché il Monza è stato abbastanza basso, però abbiamo creato tante occasioni che dovevamo concretizzare. Il pallone non vuole entrare? Sembra la fotocopia di Salerno e della Fiorentina. Abbiamo creato tantissimo ma in questo momento l’episodio non ti viene a favore, dobbiamo fare di più perché in questo momento quello che facciamo non basta». TRE IMPEGNI APPROCCIATI MALE – Inzaghi risponde a una domanda sul gestire le tre competizioni: «Abbiamo visto che altre grandissime squadre stanno soffrendo gli impegni così ravvicinati. Chiaramente sono molto impegnativi, però siamo l’Inter e le abbiamo sempre onorate al meglio. Abbiamo Coppa Italia e Champions League e vogliamo andare avanti, però dobbiamo capire cosa non va in campionato. Il Benfica? Abbiamo una partita difficile e impegnativa, che dovremo affrontare nel migliore dei modi. Partiamo con un buon vantaggio però dobbiamo fare una grande gara per andare in semifinale».
La Lazio vince 3-0 in casa dello Spezia e consolida il secondo posto in classifica: al Picco decidono le reti di Immobile, Felipe Anderson e Marcos Antonio. La Lazio non si ferma più e batte anche lo Spezia, continuando il suo viaggio al secondo posto in classifica della Serie A. Le reti di Immobile, Felipe Anderson e Marcos Antonio permettono alla squadra di Maurizio Sarri di continuare il cammino verso una clamorosa e inimmaginabile qualificazione alla prossima Champions League. È partito meglio lo Spezia, che è andato vicinissimo al gol in almeno due occasioni: la prima poco dopo il fischio d'inizio con Bourabia, che ha calciato a botta sicura ma ha centrato la traversa; e poi con Nzola, che da ottima posizione ha mandato il pallone clamorosamente fuori. Poco dopo la mezz'ora la Lazio si è portata in vantaggio. Milinkovic-Savic ha servito di testa Felipe Anderson in profondità e il brasiliano lanciato, in area, viene steso da Ampadu: rigore per i biancocelesti e ammonizione per il calciatore gallese. Ciro Immobile ha spiazzato Dragowski senza problemi e ha firmato il suo decimo centro in campionato: non segnava dal 19 febbraio scorso. All'inizio della ripresa la Lazio ha chiuso la pratica con Felipe Anderson, che ha finalizzato un'azione molto bella da parte della squadra di Sarri: Immobile difende il pallone e serve Luis Alberto, che dà il via ad una giocata fatta di tocchi quasi tutti di prima che si è conclusa con il gol del calciatore brasiliano. Nei minuti finali è arrivato anche il tris con Marcos Antonio, che è partito da centrocampo e dopo aver saltato un difensore dello Spezia è riuscito a dribblare anche Dragowski e ad appoggiare la palla in rete. Grande gol del centrocampista Queste le parole di Sarri: "Esclusi i primi 10 minuti abbiamo avuto momenti di qualità. Abbiamo rischiato un paio di volte all'inizio e quasi zero nei restanti 80 minuti. Venire a giocare qui non è mai semplice per ambiente caldo, campo stretto e avversari aggressivi. Poteva essere una gara difficile se non la incali nella maniera giusta, quindo la risposta è stata positiva". Sul campo: "Tre metri per 105 fai il conto dei metri quadri che sono. Ma poi c'è la struttura che fa sembrare ancora più piccolo il campo. Questo è uno dei pochi stadi in cui ti sembra di poter inquadrare la porta da tutte le posizioni". La cosa migliore: "L'aspetto più positivo è il fatto che rispetto a qualche mese fa la squadra ha acquisito una capacità di sofferenza nei momenti difficili. Lo scorso anno prendevamo gol, quest'anno sappiamo soffrire in quei minuti e poi ricominciamo a giocare".