tecnico del Manchester City ha festeggiato contro il Real Madrid un doppio traguardo: non solo la finale di Champions ottenuta ma anche un record personale... Il Manchester City è la seconda finalista di Champions League della stagione 2022-23. La formazione di Pep Guardiola ha avuto la meglio contro il Real Madrid rifilando ai Blancos un netto 4-0. Un successo che porta i Citizens all'atto finale contro l'Inter del prossimo 10 giugno e che regala al manager catalano degli inglesi un record personale molto importante. Come riportato da Opta, infatti, Guardiola è diventato il terzo allenatore a vincere 100 partite di Champions League. Il tecnico del City si piazza dunque al terzo gradino di questo ipotetico podio alle spalle di due assolute leggende: Alex Ferguson, con 102 successi, e Carlo Ancelotti battuto proprio nella recente doppia sfida in semifinale, che guida la speciale classifica al primo posto con 107 vittorie. Una doppia gioia quindi per l'allenatore che può ancora migliorare in questa stagione il record personale avvicinando all'ex manager del Manchester United. Staremo a vedere se ci riuscirà ottenendo la vittoria nella finale di Istanbul contro l'Inter.
L’Empoli pareggia 1-1 a Genova grazie a una rete di Piccoli al 93esimo e conquista la salvezza matematica in serie A. La Sampdoria lotta come un leone, pur essendo già condannata alla serie B e contestata da un duro striscione dei suoi stessi tifosi, e al 34esimo passa in vantaggio grazie a un bel tiro di prima di Zanoli su suggerimento di Quagliarella. Il pareggio porta gli azzurri a 39 punti, nove in più di Spezia e Verona, un risultato che vale la permanenza nella massima serie. La Sampdoria resta ultima a 18 punti, sei in meno della Cremonese a quota 24. La partita Al 14esimo la prima occasione per la Sampdoria: Augello va via sulla sinistra, mette in area per Gabbiadini, quest'ultimo si volta di scatto e serve Quagliarella che però manda alle stelle. L'Empoli per ora lascia salire i blucerchiati senza forzare i ritmi di gioco, ma al 21esimo gli azzurri si rendono pericolosi: bel passaggio di Baldanzi per Henderson, il suo tiro a effetto va di poco sopra la traversa. Al 26esimo affondo dalla trequarti di Cambiaghi per l'Empoli, poi si accentra e calcia di prepotenza, Ravaglia respinge ma non trattiene, Caputo ed Ebuehi si avventano in due su un pallone da gol sicuro e, disturbandosi a vicenda, mandano fuori. Sei minuti più tardi gran tiro di Baldanzi, velo di Henderson, Ravaglia trova una grande respinta e salva il risultato. Al 34esimo accelerazione di Quagliarella fino alla linea del fondo, da lì si volta e mette in mezzo all'area, Zanoli calcia di prima, la palla rimbalza sul terreno e si impenna, l'effetto lascia Vicario di sasso e va in gol: 1-0 per la Sampdoria. Quattro minuti più tardi blucerchiati vicini al raddoppio: bel fraseggio offensivo, traversone perfetto per la testa di Quagliarella che fa partire un pallonetto imparabile all'incrocio, fuori di un soffio. Finisce 1-0 un primo tempo in cui la Sampdoria, già condannata alla serie B, ha lottato come un leone incitata dai suoi tifosi. Nella ripresa, al sesto minuto calcio piazzato per la Sampdoria: batte Gabbiadini, tiro angolato, Vicario ci arriva e devia in angolo. Sugli sviluppi del corner, parapiglia nell'area dell'Empoli, ma nessuno degli attaccanti blucerchiati riesce a battere in rete. Poco dopo Duric falcia Luperto da dietro e l'arbitro lo ammonisce. Al 63esimo l'Empoli, sotto di un gol, inizia a farsi pericoloso. Una triangolazione sulla destra dell'attacco azzurro lancia Ebuehi in area, che però si allunga la palla ed è anticipato in scivolata da un difensore blucerchiato. Quindi sempre Ebuehi ruba la sfera a Rincon, entra in area ma i difensori della Samp fanno muro attorno a lui. Al 66esimo Caputo calcia in rete un assist di Cambiaghi ma va fuori di poco. Tre minuti più tardi, su contropiede blucerchiato, un colpo di testa di Gabbiadini va di poco oltre la traversa. Al 75esimo zampata sempre di Gabbiadini a pochi metri dalla porta, Vicario riesce a respingere. Al 93esimo traversone di Akpa Akpro dalla sinistra, Ebuehi fa da sponda a Piccoli che calcia sotto le sue gambe, Ravaglia vede la palla all'ultimo, tocca ma non riesce a parare: 1-1 ed Empoli matematicamente salvo. "Abbiamo passato un periodo difficile dove ci siamo complicati la vita, ma ora abbiamo portato a casa i sette punti che ci servivano nelle ultime tre giornate e quindi ora ci possiamo divertire". Così l'allenatore dell'Empoli, Paolo Zanetti. "Per la testa mi sono passati tutti i momenti difficili. Il gruppo non mi ha mai tradito e ha sempre buttato il cuore oltre l'ostacolo. Siamo rimasti per tutto l'anno fuori dalla zona retrocessione ed è giusto aver finito in questo modo. Oggi non è stata una partita facile. La Samp non ci ha regalato nulla, spinta da un pubblico incredibile. Sono i loro tifosi i veri vincitori. Al di là del risultato sportivo, le vicende extra campo non fanno assolutamente bene al campo. Ho espresso la mia solidarietà a Stankovic e ai calciatori. Sentire i cori dei tifosi per tutti i 90 minuti è incredibile". "Questo finale di partita è l'emblema della stagione, in cui abbiamo pagato caro ogni minimo errore. Abbiamo affrontato l'Empoli nel modo giusto, con rischi calcolati. Dopo il vantaggio potevamo raddoppiare. I ragazzi hanno dato tutto". Lo osserva Dejan Stankovic, tecnico della Sampdoria. "Se arrivassimo al tavolo a sederci per parlare di futuro sarei molto felice, perché significa che la Samp si starà giocando qualcosa sul campo anche l'anno prossimo. Le difficoltà sono tante. Mi auguro che la Samp continui a lottare in campo con tutte le proprie forze". "Questo finale di partita è l'emblema della stagione, in cui abbiamo pagato caro ogni minimo errore. Abbiamo affrontato l'Empoli nel modo giusto, con rischi calcolati. Dopo il vantaggio potevamo raddoppiare. I ragazzi hanno dato tutto". Lo osserva Dejan Stankovic, tecnico della Sampdoria. "Se arrivassimo al tavolo a sederci per parlare di futuro sarei molto felice, perché significa che la Samp si starà giocando qualcosa sul campo anche l'anno prossimo. Le difficoltà sono tante. Mi auguro che la Samp continui a lottare in campo con tutte le proprie forze".
I VOTI DEI GIOCATORI: PERIN 6 - Spettatore non pagante, non fa rimpiangere in alcun modo Szczesny. Anzi. Fa in tempo ad andare al cinema a vedersi i "Guardiani della Galassia 3" senza che se ne senta la mancanza. GATTI 6 - Grinta e sostanza, match senza particolari sbavature. BREMER 7 - Fa venire i sorci verdi agli attaccanti avversari, non li lascia respirare e li anticipa senza pietà. Il gol di testa è ormai un marchio di fabbrica, bravissimo nella circostanza ad anticipare la presa di Carnesecchi e a regalarsi questa gioia. DANILO 6.5 - Difensivamente impeccabile, recupera molti palloni e spesso tenta la conclusione in porta. Leader. CUADRADO 6 - Di certo non racconterà la sua prestazione ai nipotini, match onesto e senza grosse scorribande degne di nota. Dall'81' BARBIERI sv FAGIOLI 7.5 - Gran qualità al servizio dei compagni, fa apparire e scomparire la palla a piacimento. L'illusionista Nicolò, poi, decide di mandare in discesa il match con un gol dei suoi. Spettacolo. PAREDES 7 - Prestazione di livello anche quella di Paredes, che disegna geometrie e movimenti nel centrocampo bianconero. In buonissima condizione, sarà importante in questo finale di stagione, con il rimpianto di averlo visto così solo a maggio. RABIOT 6.5 - Si accende nella ripresa, è sfortunato a non trovare la marcatura in due circostanze. Poi, per il resto, in netto miglioramento rispetto alle ultime uscite. Adrien, questa sera, si fa apprezzare parecchio. CHIESA 6.5 - Ci mette lo zampino in occasione del gol, col tocco che libera Fagioli al tiro. Partita generosa la sua, ma ancora lontano dai standard migliori a cui ci aveva abituato. Sicuramente meglio nella ripresa come ritmo e intensità. Dal 66' ILING JR 6 - Subentra bene a Chiesa, qualche giocata delle sue e trova anche il tempo per reclamare un rigore. POGBA 6 - Allegri gli fa proprio una bella sorpresa, per questo fin dalle prime battute prova ad incidere e a creare qualcosa. Il nuovo infortunio probabilmente lo costringerà a terminare anticipatamente una stagione costellata di negatività, ma l'importante sarà provare a ripartire più forte il prossimo anno. La Juve crede nel suo numero 10. Dal 23' MILIK 6 - Si presenta con un sinistro dalla distanza che non impensierisce Carnesecchi. Un po' impreciso, specialmente nei controlli, per un'unghia del piede gli annullano il 2-0 (che poi arriverà con Bremer). La sufficienza, comunque, la strappa. Dall'81' KEAN sv VLAHOVIC 5.5 - Impalpabile, prova a farsi vedere in tutti i modi ma non è serata. Conclude poco, l'entrata di Milik non lo agevola a livello di spazi e profondità. Da rivedere. Magari già giovedi prossimo col Siviglia... Dal 66' DI MARIA 6.5 - Gli basta poco per entrare in partita, il "Fideo" è sul pezzo e lo dimostra agevolando e rendendo più fluida la manovra offensiva che sembrava poco amalgamata. Passerà tanto dai suoi piedi la qualificazione per la finale di Europa League.
Nell’anticipo di Serie A il Lecce ribalta la Lazio, che evita però la sconfitta nel recupero. Al 94’ Milinkovic-Savic firma il 2-2, ma è comunque un buon risultato per l’Inter che domani può effettuare il sorpasso e andare a +1. RECUPERO DECISIVO – La Lazio vede i fantasmi della quarta sconfitta nelle ultime cinque giornate, si salva al 94’. Il Lecce spreca, ribalta e si illude, fa comunque un passo per la salvezza. Dopo venti minuti ingenuo sgambetto di Elseid Hysaj ad Alexis Blin che andava verso l’esterno: rigore per gli ospiti. Della battuta si incarica Gabriel Strefezza, che però apre troppo alla sua sinistra e manda a lato. Errore che paga a caro prezzo al 34’, perché su imbucata di Luis Alberto un errore di Federico Baschirotto permette a Ciro Immobile di presentarsi davanti a Wladimiro Falcone e batterlo. Il capocannoniere uscente torna al gol dopo due mesi. L’arbitro Fabio Maresca segnala due minuti di recupero, proprio quando stanno scadendo su errore in uscita della Lazio Valentin Gendrey serve Rémi Oudin che con un rasoterra secco dal limite fa 1-1. È il suo primo gol in Serie A, ma diventano due al 51’ quando corregge in rete un assist di Strefezza: doppietta e Lecce avanti. La Lazio si riversa in attacco, nel tentativo di ribaltare di nuovo la partita. A un quarto d’ora Immobile va vicino al pareggio, nel secondo dei sei minuti di recupero un destro a giro di Pedro sbatte sul palo. È il preludio al pareggio al 94’ su cross da destra rinvia male Simone Romagnoli e di testa Sergej Milinkovic-Savic trova la fortunosa carambola del 2-2.
Da Nedved a Leao. Vent'anni dopo la Champions League vinta dal Milan superando prima l'Inter in semifinale con due pareggi e poi la Juventus in finale ai rigori, torna d'attualità l'alibi legato all'assenza del top-player. Come i tifosi bianconeri recriminavano per la squalifica del centrocampista ceco, ora quelli rossoneri fanno altrettanto per l'infortunio dell'attaccante portoghese, che ieri ha saltato l'andata dell'euroderby. Capitan Calabria si è aggiunto al coro: "Se togliessimo all'Inter il giocatore migliore non sarebbe positivo per loro". Il punto è proprio questo: chi è il calciatore nerazzurro più forte? La risposta non è unanime come nel caso di Leao, anche perché la rosa a disposizione di Inzaghi è più completa e di qualità superiore. Oltre a essere più "esperta": un aggettivo utilizzato quando si vince, invece quando si perde diventa "vecchia". Basti pensare agli autori dei gol al Milan "sfortunato", secondo Ambrosini: Dzeko e Mkhitaryan (arrivati entrambi dalla Roma), 71 anni in due. Allo stesso modo, almeno fino a ieri, quando l'Inter vinceva il merito era dei giocatori, mentre quando perdeva la colpa era di Inzaghi. Bravissimo a far cambiare idea a Moratti e a smentire Sacchi, rialzandosi dopo aver toccato il punto più basso con le 11 sconfitte in questo campionato. Al termine di quella a Bologna era anche inciampato in una dichiarazione alla Mazzarri: "Se l'avessimo sbloccata, staremmo parlando di un'altra partita". Pioli ieri ha fatto peggio con una frase del tutto fuori luogo ("Fino al 7' minuto l'Inter non era mai entrata nella nostra area") per poi prendersela con l'arbitro: "Nelle situazioni dubbie ha usato due pesi e due misure". Due come gli alibi e come i gol presi, da mettere in saccoccia e portare a casa.