L'attaccante nigeriano è in vacanza in Nigeria, ma ha già chiamato Calenda per informarsi sull'incontro col presidente azzurro Victor Osimhen rappresenta ormai un tassello di assoluto pregio per il Napoli, ma anche uno snodo cruciale per quanto riguarda il mercato. In questo momento il capocannoniere della stagione di Serie A si gode le meritate vacanze a casa sua, in Nigeria, ma intanto il presidente Aurelio De Laurentiis è già al lavoro per programmare il suo futuro in azzurro Napoli, l'incontro De Laurentiis-Calenda e le domande di Osimhen Nei giorni scorsi De Laurentiis ha avuto un primo incontro con il manager di Osimhen, Roberto Calenda, per fare delle valutazioni sul futuro dell'attaccante nigeriano. L'intenzione del presidente del Napoli non è solo quella di non cederlo quest'estate, ma di blindarlo con un rinnovo di contratto, in scadenza nel 2025. De Laurentiis ha avanzato una proposta e Osimhen, dalla Nigeria, si è informato di ogni dettaglio. Dopo la riunione, ha chiamato Calenda per confrontarsi, chiedendogli tutto sulla vicenda. In questo momento ha staccato la spina, ma le parti si aggiorneranno ancora. L'obiettivo del club e dell'entourage del giocatore è quello di cercare la quadra e trovare la soluzione giusta per entrambi.
Ore febbrili in casa Inter. È atteso per lunedì il rilancio dell’Al Nassr sul fronte Brozovic, quel ritocchino all’insù dell’offerta che serve per mettere fine a un matrimonio di 8 anni, ma senza creare fratture. Se gli arabi dovessero arrivare ai 22 milioni che i nerazzurri chiedono per il proprio centrocampista, allora questi saluterebbe la compagnia e aprirebbe una nuova pagina della sua vita. Senza rimpianti né rimorsi: l’Inter e il croato si stringerebbero la mano, si ringrazierebbero a vicenda e via per le proprie strade. DOMINO - D’altronde Marcelo la sua scelta l’ha fatta. È stato lui a dare l’ok per il trasferimento, a postare la storia su Instagram che faceva credere a una chiusura rapida della vicenda. Epic Brozo ha dato tanto all’Inter e ora darà ancora. La sua cessione infatti sbloccherebbe il mercato nerazzurro, quello che non riguarda i parametri zero (Thuram e Azpilicueta, che ancora non lo è ma potrebbe diventarlo) e che riguarda invece il tormentone Frattesi. I soldi arabi infatti darebbero una grossa mano per accontentare le ampie richieste di Carnevali e del suo Sassuolo. RILANCIO - Cosa manca dunque per far partire il primo tassello del domino? Poco. I contatti tra Inter e Al Nassr sono andati avanti in modo proficuo e, all’inizio della prossima settimana, in Viale della Liberazione si aspettano che arrivi il rilancio desiderato. Per far contento Cristiano Ronaldo, i sauditi dovranno avvicinarsi il più possibile ai 22 milioni di euro (più bonus) richiesti da Marotta e Ausilio. Tutto fa propendere per la buona riuscita dell’affare: l’Al Nassr aveva aperto le offerte a 15 milioni, era salito a 18 e ora dovrebbe fare l’ultimo sforzo. Un esborso minimo per le casse di un club straricco e che per il giocatore ha già preparato un contratto da 20 milioni netti all’anno.
La cessione di Tonali, il flop Thuram e Frattesi che si allontana: il mercato del Milan è partito con il piede sbagliato. Ecco le ultime news Dire che il mercato del Milan sia partito con il piglio sbagliato è probabilmente un eufemismo. L'addio, pesante, di Paolo Maldini e Frederic Massara ha dato il via a una serie di situazioni che inevitabilmente non hanno riscosso il favore della stragrande maggioranza dei tifosi rossoneri. Anzi, bisogna dirlo chiaramente: in questo momento in casa Milan si respira un po' di sconforto e c'è poca fiducia, anche se siamo solamente all'inizio della sessione estiva di calciomercato. Addio Tonali, sorpasso Thuram-Frattesi e non solo: Milan, dove sei? La cessione di Sandro Tonali è stata repentina e inaspettata. Sicuramente di fronte a certe cifre non si può rimanere impassibili, ma rimane il fatto che il Milan ha perso uno dei suoi cardini. Proprio non ci voleva invece la "figuraccia" sul fronte Marcus Thuram. Trattato, corteggiato (anche da Pioli), aspettato, per poi rimanere con un pugno di mosche in mano. Anzi, peggio: Milan sorpassato agilmente dai rivali cittadini, con Marotta che piazza il colpo. Una vera e propria beffa che, dopo Thuram, potrebbe ripetersi anche con Davide Frattesi. Stando a quanto ci risulta infatti, il Milan è decisamente indietro per Frattesi rispetto alla concorrenza. E non è finita qua perché, oltre a tutto questo, adesso abbiamo raccolto un'altra notizia folle che con ogni probabilità non farà piacere ai tifosi rossoneri
Quella in cui stiamo per entrare non sarà solo l’ultima settimana di questo giugno 2023 ma anche la prima, dopo un lungo corteggiamento, di Cristiano Giuntoli alla Juve. Il ds del Napoli vive giorni da separato in casa nel club di De Laurentiis e, se tutto andrà come da programmi, riuscirà a liberarsi dalla sua attuale squadra per celebrare un matrimonio con la Vecchia Signora, del quale si parla ormai da mesi. Risalgono infatti addirittura a dicembre 2022 i primi contatti tra l’ex Carpi e i bianconeri, una voglia comune di lavorare insieme destinata a concretizzarsi a breve. Nei primi giorni della prossima settimana avverrà il divorzio dal Napoli, mentre in quelli di luglio Giuntoli sarà presentato dalla Juve, queste le tempistiche secondo La Gazzetta dello Sport. SACRIFICIO - L’inseguimento della Juventus a Giuntoli dunque parte da lontano e arriva a dama già in questa estate grazie allo stesso ds. È stato lui a forzare la mano e far sì che potesse iniziare a lavorare fin da subito coi bianconeri. Pur legato da un altro anno di contratto col Napoli, lo scopritore di Kvaratskhelia non dovrà attendere il 2024, o settembre, come qualcuno aveva ipotizzato, per sedersi alla scrivania della Continassa. Il motivo? I milioni che l’uomo mercato, artefice dello scudetto azzurro, lascerà sul tavolo. Giuntoli è intenzionato a rinunciare all’ultimo anno di salario, bonus compresi. In questo modo, tra premi e normali arretrati, potrebbe privarsi di 2 milioni di euro netti, che diventano 4 lordi per le casse del Napoli. LE MOSSE – Giuntoli ripartirà da Allegri. Sarà con lui che avverrà il primo colloquio per capire se c’è, come pare, la volontà di tutti di proseguire insieme e, soprattutto, per stabilire i piani tecnici di una stagione che dovrà essere di svolta per la Juve. Max continua a dire no all’Arabia Saudita e lo fa per imbarcarsi, con Giuntoli, in questa nuova avventura per far risalire il club. A supportare il nuovo ds, una struttura ben consolidata e rafforzata dal rientro in pianta stabile di Claudio Chiellini, gestore della Juve Next Gen, e dalla promozione di Giovanni Manna. È stato lui a portare avanti le prime trattative bianconere e sarà lui stesso a fare da spalla all’ormai ex Napoli. Finora il mercato ha detto: via Kulusevski, dentro Milik e (quasi) Weah. Una buona base da cui ripartire. Ora il focus sarà sul centrocampo, dove si stringe per ottenere il sì di Rabiot per il rinnovo di contratto e si tengono vive le piste di scorta qualora il francese dovesse smentire quell’ottimismo che si respira alla Continassa su questa vicenda. Proseguono fitti i colloqui anche con l’Empoli per Parisi, società con cui lo stesso Giuntoli ha più volte fatto affari, così come il Lille di Weah, sarà un caso… Definite poi le prime mosse, sarà da aprire il capitolo cessioni. Vlahovic e Chiesa sono due totem della Juve ma non sono incedibili, anzi, con la giusta offerta potrebbero partire. Un po’ come successo nell’ultimo Napoli, il ds ha dimostrato che, anche dopo cessioni importanti, si possono ottenere grandi risultati. Giuntoli chiede tempo e fiducia, d’altronde lui sa come si fa.
LE SPERANZE DELL INTER E I MARGINI PER L OFFERA GIUSTA Un'altra estate al centro del mercato, un'altra estate da "precario" per Romelu Lukaku. Nemmeno il finale in crescendo dell'ultima stagione ha contribuito a schiarire le nubi che aleggiano in merito al futuro del centravanti belga, vincolato al Chelsea fino a giugno 2026 ma assolutamente determinato a proseguire altrove la propria carriera, a prescindere dal parere nei suoi confronti del nuovo allenatore Mauricio Pochettino. E quando si parla di "altrove" il pensiero corre automaticamente all'Inter, dove Lukaku desidera restare a dispetto delle difficoltà manifeste del club a sedersi attorno al tavolo delle trattative con gli argomenti giusti. BASTA REGALI - Marotta e Ausilio hanno preso atto della volontà ferrea del calciatore - che già un anno fa fu l'artefice di un'operazione di prestito per certi versi impensabili - di rimanere a Milano, ma i margini per provare ad accontentare le pretese del Chelsea ad oggi sono ridotte al minimo, per non dire inesistenti. La società londinese non appare intenzionata a concedere altri "regali" o altre soluzioni fantasiose come la cessione in prestito oneroso per un altro anno e spinge a tutti i costi affinché i club interessati si presentino con una proposta di acquisto a titolo definitivo. Magari accordando pure uno sconto sulla valutazione del cartellino: prelevato proprio dall'Inter per 115 milioni di euro nell'estate, il costo residuo a bilancio per i Blues si attesta circa sui 70 milioni, senza contare l'ingaggio da 12 milioni netti. Ecco perché non è da assolutamente da escludere che il patron Todd Boehly, pur di liberarsi di una grana piuttosto scomoda vista la necessità di abbassare sensibilmente il monte ingaggi e di rientrare dei copiosi investimenti sostenuti negli ultimi mesi per rinforzare la squadra, rinunci a qualcosa pur di liberarsi di uno degli stipendi più onerosi. A CACCIA DI CESSIONI - Le uniche offerte di acquisizione a titolo definitivo per Lukaku sono giunte da una meta, l'Arabia Saudita, che non attrae il calciatore, che vuole assolutamente rimanere in Europa, come ha voluto precisare nei giorni scorsi l'avvocato Ledure, che ne cura gli interessi. 40 milioni di euro può rappresentare il giusto compromesso tra le desiderata del Chelsea - che è già riuscita a piazzare Mendy, Koulibaly, Kovacic e Kanté e si appresta a trovare una soluzione a breve pure per Azpilicueta, Aubameyang, Pulisic e Sterling tra gli altri - e la disponibilità di spese per le formazioni pronte a scommettere sull'attaccante. L'Inter, che pure ha deciso di affondare su Marcus Thuram (soffiandolo al Milan) anche in virtù delle difficoltà registrate per il belga, è ancora pienamente in corsa ma ha bisogno come del pane di registrare più di qualche cessione per fare il suo tentativo. Gli addii di Onana, Gosens e Brozovic e forse anche quello di Correa possono creare le premesse per una proposta al rialzo rispetto a quella di un altro prestito e a condizioni persino più vantaggiose di quelle di un anno fa. Non siamo ancora al conto alla rovescia, ma per Lukaku iniziano a stringere i tempi e anche per questo l'Inter è disposta pure a guardare altrove.