LE SPERANZE DELL INTER E I MARGINI PER L OFFERA GIUSTA Un'altra estate al centro del mercato, un'altra estate da "precario" per Romelu Lukaku. Nemmeno il finale in crescendo dell'ultima stagione ha contribuito a schiarire le nubi che aleggiano in merito al futuro del centravanti belga, vincolato al Chelsea fino a giugno 2026 ma assolutamente determinato a proseguire altrove la propria carriera, a prescindere dal parere nei suoi confronti del nuovo allenatore Mauricio Pochettino. E quando si parla di "altrove" il pensiero corre automaticamente all'Inter, dove Lukaku desidera restare a dispetto delle difficoltà manifeste del club a sedersi attorno al tavolo delle trattative con gli argomenti giusti. BASTA REGALI - Marotta e Ausilio hanno preso atto della volontà ferrea del calciatore - che già un anno fa fu l'artefice di un'operazione di prestito per certi versi impensabili - di rimanere a Milano, ma i margini per provare ad accontentare le pretese del Chelsea ad oggi sono ridotte al minimo, per non dire inesistenti. La società londinese non appare intenzionata a concedere altri "regali" o altre soluzioni fantasiose come la cessione in prestito oneroso per un altro anno e spinge a tutti i costi affinché i club interessati si presentino con una proposta di acquisto a titolo definitivo. Magari accordando pure uno sconto sulla valutazione del cartellino: prelevato proprio dall'Inter per 115 milioni di euro nell'estate, il costo residuo a bilancio per i Blues si attesta circa sui 70 milioni, senza contare l'ingaggio da 12 milioni netti. Ecco perché non è da assolutamente da escludere che il patron Todd Boehly, pur di liberarsi di una grana piuttosto scomoda vista la necessità di abbassare sensibilmente il monte ingaggi e di rientrare dei copiosi investimenti sostenuti negli ultimi mesi per rinforzare la squadra, rinunci a qualcosa pur di liberarsi di uno degli stipendi più onerosi. A CACCIA DI CESSIONI - Le uniche offerte di acquisizione a titolo definitivo per Lukaku sono giunte da una meta, l'Arabia Saudita, che non attrae il calciatore, che vuole assolutamente rimanere in Europa, come ha voluto precisare nei giorni scorsi l'avvocato Ledure, che ne cura gli interessi. 40 milioni di euro può rappresentare il giusto compromesso tra le desiderata del Chelsea - che è già riuscita a piazzare Mendy, Koulibaly, Kovacic e Kanté e si appresta a trovare una soluzione a breve pure per Azpilicueta, Aubameyang, Pulisic e Sterling tra gli altri - e la disponibilità di spese per le formazioni pronte a scommettere sull'attaccante. L'Inter, che pure ha deciso di affondare su Marcus Thuram (soffiandolo al Milan) anche in virtù delle difficoltà registrate per il belga, è ancora pienamente in corsa ma ha bisogno come del pane di registrare più di qualche cessione per fare il suo tentativo. Gli addii di Onana, Gosens e Brozovic e forse anche quello di Correa possono creare le premesse per una proposta al rialzo rispetto a quella di un altro prestito e a condizioni persino più vantaggiose di quelle di un anno fa. Non siamo ancora al conto alla rovescia, ma per Lukaku iniziano a stringere i tempi e anche per questo l'Inter è disposta pure a guardare altrove.
Primi verdetti agli Europei Under 21 in corso di svolgimento in Georgia e Romania. Nella giornata di oggi, sabato 24 giugno, in campo i gruppi A e B per la seconda giornata del girone, mentre domani sarà la volta di C e D, dove è impegnata anche l’Italia. Nell’unico match delle 20.45 (valevole per il girone B) la Spagna ha avuto la meglio sulla Croazia per 1-0. Decisiva la rete in avvio di match di Abel Ruiz che ha deciso la gara e garantito il passaggio del turno alla Roja condannando invece all’eliminazione la Croazia. Nell’altra gara del gruppo, disputatasi alle 18.00, infatti, l‘Ucraina ha battuto 1-0 i padroni di casa della Romania grazie ad un autogol allo scadere di Victor Dican. Proprio gli ucraini accedono così ai quarti di finale. Alle 18.00 sono andate in scena anche le gare del girone A, terminate con un doppio pareggio. Brian Brobbey, a una decina di minuti dal 90′, ha permesso all’Olanda di agguantare l’1-1 contro un Portogallo passato in vantaggio al 20′ con una marcatura di André Almeida. Nell’altro match, i padroni di casa della Georgia sono riusciti a strappare un pareggio al Belgio dopo essersi trovati in svantaggio di due gol. Alle reti nel primo tempo di Maxim De Cuyper e Largie Ramazani hanno risposto nella ripresa Giorgi Tsitaishvili e, allo scadere, Giorgi Guliashvili. Tutto aperto in questo girone in ottica passaggio del turno: la Georgia comanda il gruppo con 4 punti davanti a Belgio e Olanda a 2 lunghezze e al Portogallo ultimo con un solo punto conquistato. Nel prossimo e decisivo turno, andranno in scena Georgia-Olanda e Portogallo-Belgio.
Nell'andata della semifinale dei playoff la squadra di Bisoli a segno in pieno recupero. Venerdì basta un pari in Puglia per andare in finale Rover, il match-winner. LaPresse Primo tempo bloccato al Druso. I padroni di casa gestiscono il gioco e il Bari si chiude bene. La squadra di Bisoli prova a far girare la palla superando la metà campo, ma non riesce mai a innescare Odogwu e Mazzocchi davanti. Gli ospiti attendono, chiudono gli spazi e ripartono in contropiede. Al 17' Cheddira corre sulla destra, dribbla un avversario e crossa, De Col anticipa Benedetti spazzando via il pallone. L'unico vero tiro in porta della prima frazione è proprio dell'esterno marocchino. Al 32' il Bari ruba palla al limite dell'area avversaria, Esposito lancia il compagno, il classe '98 prova il tiro a giro bloccato con sicurezza da Poluzzo. La squadra di Mignani riparte aggressiva anche nella ripresa. Al 54' Esposito prende le misure dalla distanza, deviato da Vicari. Dieci minuti dopo, il solito Cheddira riceve dopo un'ottima imbucata sulla destra di Dorval ma non impatta bene il pallone. Al 74' sono i padroni di casa ad andare vicinissimi alla rete del vantaggio. Rover crossa per Odogwu, l'attaccante fa la sponda e serve Mazzocchi che di prima manda fuori. Succede poco negli ultimi minuti, la partita sembra finita. Ma al 92', in pieno recupero, Casiraghi si fa spazio sulla sinistra, crossa in area e Rover di testa trova la rete del decisivo 1-0. Successo fondamentale per il Sudtirol, si decide tutto venerdì al San Nicola nella gara di ritorno.
Pessima stagione dei bianconeri!! L'allenatore affranto al termine della sfida persa allo Juventus Stadium contro il Milan di Stefano Pioli. Sconfitta della Juventus nel big match contro il Milan: il gol di Olivier Giroud, arrivato al quarantesimo minuto di gioco, lascia la formazione bianconera a cinquantanove punti, uno in meno della Roma di José Mourinho, che rimane attualmente sesta e dunque in lotta per un posto nelle competizioni europee, ad una sola distanza dall'Atalanta di Gian Piero Gasperini. Quanto alla squadra da mister Stefano Pioli, il Milan è quarto a meno dovuto dall'Inter di Simone Inzaghi. Massimiliano Allegri, una bella partita, ha commentato ai microfoni di DAZN: "Una stagione anomala. I ragazzi vanno solo ringraziati per ciò che hanno fatto, non era assolutamente semplice. La stagione è finita a Siviglia, quantomeno a livello di energia mentale. Ricordo comunque che la Juventus ha fatto 69 punti e - valutando solo il campo - sarebbe in piena Champions League. Speriamo che quest'anno, prima del 20 agosto, ci sia detto se ci saranno altre penalizzazioni o meno".
Handanovic 7: In uscita, prova a distendersi sulla conclusione di Nico Gonzalez, ma il pallone passa sotto il suo braccio e si infila in porta. A dieci minuti dalla fine mura Jovic con una parata che vale un trofeo, anche se rischia di macchiare il miracolo con un’uscita orribile su Nico Gonzalez. Per sua fortuna Darmian ci mette una pezza. Darmian 6: Tardiva e poco cattiva l’opposizione su Ikone, il filtrante per Nico Gonzalez passa proprio tra le sue gambe. Si scrolla subito la polvere di dosso e ricomincia a giocare, ma poi per due volte consecutive si perde clamorosamente Jovic, che sciupa due occasioni incredibili. Si fa perdonare salvando sulla linea di porta dopo un’uscita orribile di Handanovic su Nico Gonzalez. Acerbi 6,5: Stranamente in difficoltà su qualche palla alta, sembra avvertire i sintomi della stanchezza. Ma non si dà per vinto e alla fine emerge. Bastoni 5,5: Stringe troppo verso centro area e lascia libero alle sue spalle Nico Gonzalez. Costretto a spendere un fallo da giallo per la negligenza di Dimarco e Dzeko che perdono tempo a discutere tra loro mentre la Fiorentina riparte in contropiede battendo velocemente un calcio di punizione. (Dal 13’ s.t. de Vrij 6,5: Baluardo sempre attento a respingere gli ultimi assalti viola). Dumfries 6,5: Lavoro enorme su e giù per la fascia, con tanta attenzione anche alla fase difensiva. Barella 7: Non sorprende più quella sua capacità di gestire palla nello stretto, uscendo sempre con personalità. Dalla trequarti, decentrato sulla destra, disegna il cross per il bellissimo gol di Lautaro, che vale il 2-1 nerazzurro. Brozovic 7: Francobollato da Bonaventura, deve muoversi nello stretto. Vede il movimento di Lautaro e lo serve nello spazio, mettendo l’argentino solo davanti a Terracciano per il gol dell’1-1. Calhanoglu 6,5: Non è solo un lucido ragionatore, ma anche un valido interditore. Recupera palloni e cuce il gioco con eleganza ed efficacia. Buona l’intesa con Brozovic. (Dal 38’ s.t. Gagliardini: s.v.) Dimarco 5,5: Inspiegabilmente sbilanciato, sul gol viola si trova 20 metri più avanti del dovuto. Sbaglia più di una lettura ma serve anche qualche bel pallone al centro dell’area, su cui i compagni non arrivano all’appuntamento. (Dal 23’ s.t. Gosens 6: Arriva con il passo lungo sull’assist di Lukaku e alza il pallone sopra la traversa da pochi metri dalla linea di porta. Nelle concitate fasi finali della partita torna utile mettendo a disposizione della squadra stazza e grinta). Lautaro 8: Bello il filtrante con cui lancia in contropiede Dumfries, che però si perde sul più bello con una finta a rientrare troppo leggibile. Si libera bene di Milenkovic e manda Dzeko alla conclusione, solo davanti a Terracciano, ma il bosniaco sbaglia tutto. Dopo due assist non sfruttati, decide che forse è il caso di risolverla da solo: taglia la difesa viola con un movimento serpentesco, riceve il filtrante di Brozovic e buca il portiere avversario con la cattiveria che in certe occasioni lo contraddistingue. Centesimo gol in nerazzurro. Ma non si accontenta, perché si avventa come un rapace sul cross di Barella, brucia la marcatura di Milenkovic e al volo disintegra Terracciano con una conclusione che si infila sotto la traversa. Alla Crespo. (Dal 38’ s.t. Correa: s.v.) Dzeko 5: A pochi metri dalla porta stecca il mancino che avrebbe portato subito l’Inter al pareggio. Lanciato a rete da Lautaro, avanza goffamente e conclude ancor peggio, mandando la conclusione sopra la traversa a tu per tu con Terracciano. (Dal 13’ s.t. Lukaku 6,5: Scaraventa per aria un avversario e scaglia il mancino verso la porta di Terracciano, bravo nel respingere la conclusione. Parte dall’out di destra, punta l’avversario e se lo mangia in un sol boccone servendo poi al centro per Gosens, che però manda alto. Sta meglio di Dzeko, questo è fuori discussione).