È la prima finale della gestione Commisso, in tribuna al Franchi
Firenze - Dopo nove anni la Fiorentina ha ritrovato la finale di Coppa Italia. Basta un pareggio senza gol in casa dopo aver vinto 0-2 all'andata a Cremona. Allo stadio Olimpico di Roma il 24 maggio troverà l'Inter per provare a vincere un trofeo che manca da ventitré anni dalle parti di Firenze. La bacheca dei viola è infatti chiusa dal 2001 quando la Fiorentina di Cecchi Gori vinse la sua sesta Coppa Italia. È la prima finale della gestione Commisso, in tribuna al Franchi.
La Cremonese, nonostante lo 0-2 dell'andata, ha scelto una tattica rinunciataria, consegnando la regia delle operazioni ai viola che dimostrano di aver imparato la lezione di settimana scorsa in Conference League, quando, dopo aver vinto 4-1 in casa del Lech Poznan, hanno rischiato di compromettere la qualificazione alla semifinale andando sotto di tre reti. Parola d'ordine del tecnico Vincenzo Italiano (nella foto): gestione e zero rischi. Nel primo tempo Fiorentina col 70 per cento di possesso palla. Fine a se stesso, però, perché i primi 45 minuti hanno registrato solo due colpi di testa viola, di Milenkovic e Igor, nulla di più. Grigiorossi chiusi, ordinati, pronti a ripartire in contropiede. Senza, però, tirare in porta. La squadra di Italiano è stata costretta ad andare per linee orizzontali perché nel mezzo non c'era un centimetro libero. Questo ha fatto diventare lenta e prevedibile la formazione viola. Poco o niente anche sulle corsie con Ikonè, controllato benissimo da Quagliata, e Gonzalez a sinistra.
Nella ripresa il canovaccio non è cambiato. La partita è andata avanti su ritmi molto lenti. La Fiorentina ha avuto due guizzi con Cabral e Gonzalez, poi in controllo. La Cremonese non ha mai tirato in porta ed è uscita a testa alta.